Walter Mazzarri sarà dunque ancora l’allenatore dell’Inter, forte del contratto biennale della scorsa estate e della rinnovata fiducia di Thohir che però gli chiede di non tenere chiusa nel cassetto, come storicamente accade per il tecnico toscano, la difesa a quattro.

Ma è il reparto di centrocampo a poter subire i maggiori stravolgimenti: Mazzarri lì vuole solidità e coperture prima di azzardare in difesa. Vuole poter sostituire degnamente Cambiasso e scaricare sia Kuzmanovic che Guarin. Puntare finalmente sulle abilità di Kovacic (che va però protetto, un po’ come la difesa, soprattutto non dovesse prevedere tre centrali). Insomma, rimodellare e infoltire la rosa a disposizione per un possibile approdo al 4-3-1-2.

I nomi ci sono, perché Mazzarri è uno con le idee piuttosto chiare: primi tra tutti, anche per fattibilità, Valon Behrami, suo pupillo a Napoli non proprio nelle grazie di Benitez, insieme a Luca Rigoni del Chievo. Calciatori di sostanza quindi in prima fila. Che abbiano corsa, fisicità e buona propensione alla lotta. Servono meno di 15 milioni di euro, sono operazioni che in casa Inter rientrano nei parametri. Behrami si può prendere con 10 milioni di cartellino (ma l’Inter chiede lo sconto inserendo Andreolli o un giovane dei tanti in circolazione, per esempio Mbaye). Per Rigoni bastano 4/5 milioni cash.

Ai big ci si penserà dopo. Mascherano è da escludersi, anche perché gli obiettivi sono piuttosto in attacco (almeno un pezzo pregiato, il mister spinge per Dzeko) e sulle corsie laterali, quindi forse un mancino preferibilmente, in stile Fabio Coentrao. Ovviamente prima cedendo e monetizzando, forse con i soliti Guarin e Ranocchia che già a gennaio hanno sfiorato l’addio.

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